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Breve storia della Biblioteca di Casa Madre, Somasca (BCM).


Le origini dei fondi librari presenti attualmente in Casa Madre a Somasca (si tratta di circa 50.000 voll.) vanno ricercate in quel piccolo gruppo di libri dei primi del ‘500 e che portano sul frontespizio la nota di possesso “PAUPERUM SOMASCHAE” (cioè: di proprietà dei poveri di Somasca). Si tratta di circa una trentina di volumi che formavano il primo nucleo di testi in uso ed in possesso dei primi compagni di S. Girolamo e dei loro collaboratori in Somasca: siamo attorno agli anni 1545 circa. Sappiamo che il p. Primo de Conti (collaboratore di S. Girolamo a Como, umanista eruditissimo, in contatto con Erasmo da Rotterdam, delegato al Concilio di Trento, esegeta ecc.) lasciò molti suoi libri a Somasca, e molti in effetti sono tuttora presenti, con minuscole annotazioni manoscritte originali. Possediamo poi l’elenco esatto dei libri presenti nella libreria dell’ Accademia di S. Bartolomeo di Somasca nel 1599: si tratta di quasi 400 volumi, tra incunaboli e cinquecentine; molti di questi libri sono andati dispersi o trafugati o spostati di sede, ma molti (circa un centinaio) sono rimasti presenti nella Biblioteca di Casa Madre. Si sono poi nei secoli XVII e XVIII aggiunti molti volumi per lasciti privati o per acquisto. Con la soppressione napoleonica di fine secolo si è salvato il salvabile, almeno per la parte più antica. Alla ripresa di inizio Ottocento, molti libri sono sati riscattati sulle bancarelle degli antiquari, molti sono di nuovo arrivati per lasciti di privati o di confratelli, e diversi volumi sono entrati in biblioteca da nostre case o collegi soppressi o chiusi: sono presenti dei piccoli fondi relativi a Spello, a Foligno, a Casale Monferrato, a S. Biagio in Montecitorio, a Bellinzona, a S. Leonardo di Bergamo ecc. La Biblioteca di Casa Madre era stata nella metà del sec. XVIII sistemata in ampio salone e dotata di scansie lignee decorate; i volumi erano stati ricatalogati ed integrati, e molti anche rilegati ex novo. Dal 1989 circa, tutto il materiale è stato spostato nella nuova sede ricavata ad hoc nei locali più antichi del complesso di Casa Madre, quelli al primo piano del cosiddetto “vecchio collegio” o anche “S. Carlo”, locali cioè che datano alla fine del ‘500 se non prima, e che facevano parte del complesso del primo collegio che i Somaschi avevano realizzato, ai tempi del p. Bartolomeo Brocco, vista la presenza del Seminario che S. Carlo Borromeo aveva voluto istituire in Somasca per la sua Diocesi ed affidato ai padri dal 1566 al 1579. Questo spiega forse così la cospiqua presenza di libri nella libreria della Accademia di S. Bartolomeo di cui si è fatto cenno. La nuova sistemazione ha comportato la sostituzione delle vecchie scansie lignee con più moderni scaffali metallici, e si è proceduto alla nuova catalogazione di tutto il materiale. Da un anno circa si sta rivedendo l’integrità dei fondi, la loro esatta catalogazione, la predisposizione di un catalogo informatizzato, la messa in opera in sede di computer (sia PC che Mac) utilizzabili anche per gli studiosi che accedono, per ora in forma ancora privata, alla nostra Biblioteca.