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Il luogo detto "S. Francesco"

in Somasca

(note d'archivio)

 

p. Maurizio Brioli crs.

Somasca 2 febbraio 2003

Abbreviazioni:

ACM = Archivio Casa Madre (Somasca)

ASPSG = Archivio Storico Padri Somaschi Genova

F = Collana "Fonti per la storia dei Padri Somaschi"

SSGE = Bollettino del Santuario di San Girolamo Emiliani (1915ss.)

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 Tra l’aprile 1534 e il 1537, nei pressi della strada che da Somasca saliva alla Rocca furono acquistati un terreno e una casa a un piano (S. Francesco) (Bonacina G. crs., Le origini della Casa Madre di Somasca, 1989, p. 12, dattil. in: ACM 2-3-1D).

"Si osservi che poco dopo la morte di S. Girolamo, i Padri si trasferirono in un piccolo locale a mezza costa sottostante il castello e chiamato il luogo di S. Francesco, di cui ancora sussistono ben riconoscibili vestigia; discenderanno poi a S. Bartolomeo di Somasca nel 1566 chiamati da S. Carlo …" (Tentorio Marco crs., Realtà e spiritualità del castello dell’ Innominato, Somasca 1980, p. 20).

"… ma le piccole casette fabbricate (alla Rocca) da S. Girolamo ormai erano cadute in rovina; i Padri dei poveri alloggiavano invece nella sottostante Valletta e nel locale di S. Francesco, tutti e due ai piedi della Rocca, e vi continuavano l’opera iniziata dal loro fondatore, cioè quella di istruire gli orfani "grandi", ossia quelli che intendevano proseguire gli studi della grammatica e diventare a loro volta padri dei poveri o abbracciare le professioni ecclesiastiche e civili; tanto che questa scuola era chiamata ACCADEMIA almeno già dal 1542" (Tentorio Marco crs., Realtà e spiritualità del castello dell’ Innominato, Somasca 1980, p. 21).

1537 — Il 31 ottobre 1537 il padre Federico Panigarola (che risiede nella casa e chiesa di S. Francesco, sita sulla strada che da Somasca porta alla rocca di Vercurago) con Mario Lanzi (Lanci) e Giovanni Cattaneo fa da arbitro nella lite che contrappone il notaio Obertino Moioli di Corte (Calolzio) al colono Gervaso Caio di Foppenico (Bergamo, Arc. St., Notarile, Ludovico Plebani, cart. 2045, 31 ottobre 1537, f. 392; copia in ACM 2-5-43b):

"In Christi nomine. Amen. Die ultimo mensis octobris millesimo quingentesimo trigesimo septimo, inditione decima, in via comune de Somascha, comunis de Caloltio vallis Sancti Martini, districtus Bergomi, per quam itur a Somascha ad arcem Verchuragi, ante domum et ecclexiam qua infrascriptus Rev.dus d. presbiter Federicus arbiter ut infra facit eius residentiam, presentibus testibus Bertramo q. Ambroxii rauselle de Amigonibus. Iacomo dicto mazenghino q. Iohannis Girelli de Sichalinis, Defendino q. Iohannis alterius Defendini de Benaliis hijs tribus habitantibus de Chabagio de Somascha et Jo. Jacomo filio ser Francisci Cole de Benaliis habitante de Verchurago omnibus etc, Ibi rev.dus d. presbiter Federicus Panigarola alias prepositus eclexie d. Sancti Pantaleonis de Papia et d. Johannes q. d. Piligrini de Cataneis habitans de Somascha et quilibet eorum in hac parte arbitri et arbitratores alias per et inter d. Obertinum q. d. Johannis de Moyolis civem et notarium publicum Bergomensem habitantem de Curte ex una, et Gervaxium q. Christophori de Chaio alias colonum prefati d. Obertini, habitantem de Fopenicho ex altera, presentibus ellecti una cum d. Mario filio d. Bernardini de Lancis cive Bergomi ut legitur ut ipsi d. arbitri ...ex instrumento ipsius electionis et compromissi rogato per d. Jo. Antonium Mazolenum notarium, concorditer, viso prius dicto instrumento compromissi et ellectionis et libertatem eisdem d. arbitratoribus per suprascriptas partes attributa prorogandi dictum compromissum et visa instrumenta dicti compromissi in calce. Ideo prorogaverunt et prorogant dictum compromissum et instantiam eiusdem hinc et per totam octavam festi paschatis resurrectionis d.n. Jesu Xsti quod erit de anno 1538 proxime futuri cum omnibus clausulis, punctis, terminis promissionibus, conventionibus obligationibus, penis et aliis clausulis de quibus in eo cum reservatione facultatis alias prorogandi; et hoc presente et instante suprascripto d. Obertino; et sic fuerunt contenti; et renuntiaverunt".

1538 — Il 24 aprile 1538 viene siglato il documento di proroga del compromesso del 31 ottobre 1537 (cf. sopra), atto che viene siglato "ante ortos existentes in territorio de Somascha sub arce de Verchurago" (Bergamo, Arc. St., Notarile, Ludovico Plebani, cart. 2045, 24 aprile 1538); il p. Panigarola e Mario Lanci (non ancora sacerdote) sono qui qualificati come "ambo gubernatores et deputati una cum aliis ad regendum et gubernandum pauperes hospitalis de Somascha" (ibidem).

1539 — Il p. Girolamo Quarteri ricorda di essere stato a Somasca fino all’anno 1539 "dove era una Accademia che li detti revv. Padri vi havean de scholari e de orfanelli che insegnavano" (Tentorio, Somasca (da S. Girolamo al 1850) p. 24).

1566 — Si fonda il Seminario di S. Carlo (affidato ai Somaschi).

1579 — Il Seminario di S. Carlo si trasferisce a Celana.

1585 — Il 29 agosto 1585 il p. Giovanni Scotti crs. (Prep. Generale) e il p. Girolamo Tinto crs. (rettore di Somasca) vendono per £. 350 il luogo di S. Francesco ad Antonio Mezoli di Saina (Bergamo, Arch. St., Notarile, Giuseppe Cola, cart. 2014, 29 agosto 1585; copia in: ACM 2-5-43e).

1612 — Il 1 ottobre 1612 fu interrogato il teste Pietro de Pescarenico di Olginate il quale disse: "Interrogatus an umquam audiverit nominare Hieronimum Emilianum vel Mianum solitum habitare in supra dicta terra de Somasca. Respondit: Signor sì ch’io ho sentito nominare detto quondam signor Hieronimo Emiliano over Miliano; et è lui è stato quello ch’ha piantata la scola di Somasca (…) Io non l’ho conosciuto ma so bene che lui piantò la scola de Somasca, per quanto credo l’anno del 1528 (…) Io lo so perché di ciò vi è una cronica; et l’ho sentito a dire dal quondam mio padre et da messer Polifio Adda, quali dicevano che detto signor Hieronimo haveva fatta una bell’opera a instituire una scola a Somasca per amaestrare figliuoli" (Processo ordinario di Somasca, F 9, 25-26).

1612 — Il 13 settembre 1612 la casa di S. Francesco viene defalcata dal Libro degli Estimi Generali perché alienata da Giacomo e Battista de Zopettis (riporta la notizia il Libro degli Estimi generali della Valle di S. Martino del 1641: "Die 13 7bris 1612 defalcatur pro supradicta domo solerata et copata cum tabulis decem terrae prope ad domum S.ti Francisci prope ronchum rochae alienata Iacobo et Bap.ta de Zopettis" (ASPSG A.D.10 (ex ACM D d 1, 10; attuale: ACM 2-3-010). Dall’atto non capisco però se è stata comprata o venduta!!

1612 — Il 14 ottobre 1612 fu interrogato il teste Cristoforo de Amigoni di Somasca, il quale disse: "Interrogatus an unquam auderit nominari patrem Hieronimum Mianum solitum habitare Somaschae, et a quibus. Respondit: Signor sì che l’ho sentito nominare, et l’ho anco conosciuto … et mi ricordo che stava qui in fondo Somasca, in una certa casetta" (Processo ordinario di Somasca, F 9, 40).

1615 — Il 4 agosto 1615 fu interrogato il teste p. Girolamo Novelli (Vicenza 1557 — Milano S. Pietro in Monforte 1623) il quale disse: "Poco lontano da questo luogo (Eremo, ndr.) fece fabricarvi il Meani una chiesola, ch’io pur viddi, a nome di Santo Francesco, di cui egli fu grandissimo imitatore" (Processo ordinario di Milano, F 6, 18).

1628 — Il 28 ottobre 1628 il p. Calta acquista la Valletta (ACM 2-5-43f).

1641 - Nel Libro degli Estimi generali della Valle di S. Martino del 1641 il luogo è aggiudicato ai padri di Somasca con queste parole: "Pro domo solerata et coppata cum tabulis decem circ. terrae prope ad domum S. Francisci et prope ronchum Rochae de Somasca a sero illorum vallis de Herve, et a montibus via" (ASPSG A.D.10 (ex ACM D d 1, 10; attuale: ACM 2-3-010); cit. in Tentorio, Topografia di Somasca, 1966, p. 24).

1790 c. — Il p. Valsecchi nel 1790 c. ricorda: "Ma pensando poi la congregazione ad istruire massime la gioventù, pensava a far scuola e perciò abbandonarono la Rocca ed acquistarono una casa poco lontano dalla Rocca verso Somasca, dove dicevasi di S. Francesco et ancora adesso si chiama così" (ACM, ms. di p. Valsecchi, 1790c.; cit. in Tentorio, Topografia di Somasca, 1966, p. 22). Sempre il p. Valsecchi dice: "Siccome poi si sa dai processi che qualche compagno di S. Girolamo faceva scuola e si misero ad attendere a far scuola, ammaestrare la gioventù, e la Rocca non era confacente, fabbricarono o acquistarono una casa fra Somasca e la Valletta, vicino alla strada pubblica sotto alla Corna, sì che io ho veduto varie immagini in detta casa nella prima stanza terranea, et indizio di un altarino, e figure e contro e sopra, che smarrite dall’antichità non si distingue che cosa rappresentassero, e nell’entrare a man dritta si conosce dove stava il vaso dell’acqua benedetta, et a contro dello altare è il sito dove si mettevano gli orzuoli, sì che questo era l’oratorio da dir la messa. Da questa stanza si passa interiormente senza uscir di casa in altra stanza, sempre verso Somasca con un’entrata così bassa, che un uomo è necessario si abbassi per entrare e questo fosse la scuola, et di sopra tre stanze et di fuori fatto un muro alto di sotto per avere un poco di piano di fuori, e questa si chiamava S. Francesco come pure si chiama al presente" (ASPSG A.D.10 (forse: ex ACM D d 1, 10); cit. in Tentorio, Topografia di Somasca, 1966, p. 23-24).

1803 — Il 26 ottobre 1803 il p. Carlo Maranese crs. compra per £. 3800 da Domenico Benaglia di Somasca la vigna detta il Ronco di S. Francesco "nominalmente il terreno ronchivo vitato e moronato con piante diverse ad uso di bosco detto il Roncho di Sant. Francesco in detto Comune di Somasca"; atto notarile in copia conforme del notaio Gio. Batta. Greppi di Calolzio, notaio pubblico di Bergamo (ACM 2-3-9b-i).

1938 — Tentorio Marco crs., S. Girolamo Emiliani e S. Francesco d’ Assisi. in: SSGE XXV (1938) n. 282, p. 5-7.

1938 — Tentorio Marco crs., L’accademia prima del 1566. in: SSGE XXV (1938) n. 282, p. 7-8.

1939 — Tentorio Marco crs., Il luogo di S. Francesco in Somasca. in: SSGE XXVI (1939) n. 286, p. 6-9.

1966 — Tentorio Marco crs., Topografia di Somasca e San Girolamo. Somasca 1966, pp. 21-24 (Il luogo di San Francesco).